Il principio del metodo si basa sulla misura del campo elettrico indotto nel terreno con opportuni strumenti, costituiti da due coppie di elettrodi infissi nel terreno (configurazione denominata “quadrupolo”). Nel quadrupolo una coppia di elettrodi costituisce il circuito per l’induzione del campo elettrico nel terreno (dipolo di corrente: per convenzione elettrodi A e B). L’altra coppia (potenziale di dipolo: M e N) rappresenta il circuito di misura della differenza di potenziale (ddp) generato nel terreno dal passaggio della corrente stessa. Secondo la legge di Ohm (modificata) il valore di resistività, caratteristico di questi materiali, può essere determinato (r). Il valore della resistività dei materiali dipende principalmente dalle seguenti caratteristiche: grado di saturazione dei pori, porosità, presenza e composizione dei fluidi; temperatura; eventuale presenza di sostanze organiche (idrocarburi, solventi, ecc.), contenuto in argilla, grado di compattazione. Ogni tipo di terreno o corpo roccioso presenta un’ampia gamma di variazioni dei valori di resistività, che dipendono dal grado di omogeneità, dal livello di alterazione e, nel caso delle rocce, dal grado di fratturazione. In tutte le condizioni, la presenza di acqua gioca sempre un ruolo importante, tanto che il terreno sabbioso-sabbioso o ghiaioso-sabbioso, se saturo, è più conduttivo che lo stesso materiale in condizioni asciutte.