La registrazione geofisica dei pozzi può fornire dati accurati sulle proprietà fisiche delle unità geologiche e delle acque sotterranee all’interno dei fori di sondaggio e/o pozzi.
La registrazione in foro è un approccio, con notevole risparmio di tempo e denaro, per ottenere informazioni dettagliate che altrimenti sarebbero ottenibili solo eseguendo e analizzando numerosi sondaggi. I dati di rilevamento geofisico in foro sono tipicamente utilizzati per caratterizzare la geologia, i modelli di fratturazione, il flusso dei fluidi e le proprietà strutturali e geologiche delle formazioni indagate.
Tecniche comuni di indagine in foro di sondaggio come telecamera, resistività, gamma naturale, induzione elettromagnetica, caliper, potenziale spontaneo, deviazione del foro di sondaggio, e la temperatura possono essere interpretati rapidamente, facilmente e a basso costo.
Queste applicazioni sono comunemente utilizzate per massimizzare le informazioni ottenute dai sondaggi geotecnici. Mentre sono inoltre disponibili una varietà di altri strumenti come il flussimetro termico, la telecamera ottica e acustica, la down hole e il radar (GPR), che sono solitamente riservati per analisi più dettagliate del sottosuolo.
Lo strumento BHTV (Borehole televiewer) è uno strumento di acquisizione ad ultrasuoni. Le immagini della parete laterale del foro sono create misurando le variazioni nei tempi di percorrenza e le ampiezze relative degli impulsi acustici riflessi, mentre il dispositivo BHTV risale dal foro di sondaggio. Una colonna d’acqua o un fango diluito fungono da mezzo per il passaggio e la ricezione dei segnali acustici dalla parete del foro di perforazione. Le immagini del foro di sondaggio sono presentate come immagini colorate in 2-D e orientate al nord magnetico.
I log dei raggi gamma misurano la radioattività per determinare quali tipi di rocce si trovano nel foro di sondaggio e/o nel pozzo trivellato. A titolo di esempio, gli scisti contengono elementi radioattivi ed emettono molti raggi gamma, mentre le arenarie pulite emettono pochissimi raggi gamma.
La misura del Potenziale Spontaneo (SP) evidenzia la differenza di potenziale naturale o spontaneo tra il foro di sondaggio e la superficie, senza che alcuna corrente venga applicata.
Il componente più utile di questa differenza di potenziale è il potenziale elettrochimico perché può causare una significativa deflessione nella risposta di SP. L’entità di questa deformazione dipende principalmente dal contrasto di salinità tra il fango di perforazione e l’acqua presente nella formazione geologica e il contenuto di argilla del livello permeabile. Pertanto, il registro SP è comunemente utilizzato per rilevare i livelli permeabili, per stimare il contenuto di argilla e la salinità dell’acqua. Il metodo SP può essere utilizzato per distinguere tra scisti impermeabili e scisti permeabili e sabbie porose.
La registrazione della resistività in foro misura la resistività elettrica del sottosuolo, che rappresenta la capacità di impedire il flusso della corrente elettrica in un dato livello geologico. Questo aiuta a distinguere tra formazioni contenenti acque salate (buoni conduttori di elettricità) e quelli pieni di idrocarburi (poveri conduttori di elettricità). Le misurazioni della resistività e della porosità sono utilizzate per calcolare la saturazione dell’acqua. La resistività è espressa in ohm o ohm/metro, ed è spesso tracciata su una scala logaritmica rispetto alla profondità a causa della vasta gamma di resistività. La distanza indagata dal foro di sondaggio varia da strumento a strumento, da pochi centimetri a un metro.
CALIPER
Il caliper è uno Strumento che misura il diametro del foro, utilizzando 2 o 4 segmenti. Può essere utilizzato per rilevare le aree in cui le pareti del pozzo sono compromesse e dove le indagini in foro possono essere meno affidabili.
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